La camera del tempo

di Cesare Colombo con Simona Guerra, Contrasto, Roma 2014

“Cesare non è un fotografo del clamore. Come per l’edera – che cresce calma e rigogliosa ma che con la tenacia può spaccare anche un muro – così per Cesare la forza è racchiusa nel suo modo d’essere, nel suo lavoro costante, quieto, riservato ma potente, destinato a lasciare traccia nel tempo.
Quando abbiamo iniziato a lavorare al libro, questa mia opinione su di lui è stata confermata; in queste pagine dense la sua complessità intellettuale è presto svelata proprio da Cesare che, parlando di sé, ci fa intuire quanto profondo e vario sia stato il suo percorso lavorativo ed artistico.
Una molteplicità – e una variabilità – a volte dovuta ai normali cambiamenti del mondo del lavoro e alle esigenze conseguenti; altre volte la trasformazione è stata guidata da una innata voglia di conoscere nuovi impieghi della fotografia, nuove strade.
In questi cambiamenti Cesare si è sempre dimostrato un uomo curioso, di grande competenza oltre che di profonda umanità, insita in lui e necessaria, imprescindibile, senza la quale qualsiasi attività umana perde la sua ragion d’essere.
Credo che la sua continua evoluzione rappresenti la migliore qualità di questo libro; non ci troviamo infatti “soltanto” di fronte alla storia di un fotografo per amore e per professione, ma anche a quella di un grafico pubblicitario, un giornalista, un archivista, un curatore di mostre, un docente universitario, uno storico e un critico, un uomo che crede nell’impiego della fotografia come potente arma sociale e politica del nostro tempo, e ancora molto altro.” 
(Simona Guerra, dall’introduzione)